lunedì 19 aprile 2010

lotteria straordinaria 18 aprile

Lotteria 18 aprile 2010


elenco numeri estratti


Prosciutto Valtiberino 6 kg

987

ritirato

Candela Artistica



3kg pasta fesca

943

Ritirato

100 cialde caffè

596


1 confezione maxi cioccolatini

480

Ritirato

Fon garnier

578


Cestino prima colazione

918

Ritirato

Cestino cioccolatini

263

Ritirato

peluche

997


Peluche portachiavi

525



giovedì 1 aprile 2010

giovedì santo



Quella cena con gli amici al cuore della storia


di frate Agostino Del Pietro, guardiano della Madonna del Sasso_ Locarno


Nella vita di ogni persona ci sono degli appuntamenti di capitale importanza. L'incontro con una certa persona, un particolare colloquio di lavoro, o anche semplicemente la partecipazione ad un determinato evento possono segnare profondamente la vita di ciascuno di noi. Il desiderio poi di fare assolutamente determinate cose, di vivere intensamente certi momenti, di non mancare affatto ad un dato appuntamento può crescere ed intensificarsi in ognuno di noi soprattutto quando ci troviamo di fronte a tappe o svolte incisive della nostra vita: un cambiamento di domicilio, la partenza per un lungo viaggio, ma soprattutto l'avvicinarsi della sera dei nostri giorni. Questo tipo di desiderio, profondamente umano, è stato anche di Gesù: «Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi...» Lc 22, 15. Condividere la cena pasquale era ed è certamente uno degli atti di culto domestico più significativi della religione ebraica. Di anno in anno Gesù avrà consumato questo pasto così carico di significato religioso, ma anche di storia e di tradizione, dapprima nella cerchia dei suoi familiari e poi, più tardi, dei suoi discepoli. Chissà quanti bei ricordi di precedenti cene pasquali avrà portato nel suo cuore e nella sua mente nostro Signore. Ricordi legati alla sua infanzia, alla sua adolescenza e all'età matura, che possiamo solo immaginare, perché di essi nessuna fonte canonica ci fa parola. Ricordi che sicuramente avranno pure contribuito, nell'imminenza della sua ultima cena, ad alimentare in lui l'ardente desiderio di mangiare ancora la Pasqua, di rivivere per un'ultima volta, nella cerchia dei suoi intimi, un appuntamento tradizionale così importante e significativo. Ma il suo sguardo era solo rivolto nostalgicamente verso il passato, verso un vissuto personale ricco di eventi lieti e significativi, scaturito e radicato in una tradizione santa, gloriosa e venerabile? Oppure Gesù volgeva i suoi occhi anche all'avvenire? «Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». Nel cuore e nella mente di Gesù ardeva il desiderio di condividere quell'ultima cena pasquale perché sapeva che quello sarebbe stato un appuntamento immancabile con la storia, la storia che lo precedeva, ma ancor più, la storia che gli stava davanti. In quell'ultimo incontro con i suoi discepoli Gesù getta un ponte tra passato, presente ed avvenire. In quella sera gli Apostoli diventano i capostipiti di una generazione interminabile di discepoli che, non solo di anno in anno, ma di settimana in settimana, di giorno in giorno, di ora in ora rinnoveranno, a Gerusalemme dapprima, e poi fino agli estremi confini della terra quell'appuntamento immancabile con la storia. Una storia iniziata sulle rive del Nilo, che avrà il suo compimento nella terra promessa.